Natura morta con fiori frutta e selvaggina

Lorenzo De Caro

Natura morta con fiori frutta e selvaggina

Period

XVIII sec.

Subject

Natura morta

Technique

olio su tela

Size

cm 49×62

Other information:
Collection ();
Ownership (Comune di Reggio Calabria);
Inventory (2026C)

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La natura morta è rappresentata in primo piano rispetto allo sfondo paesistico, dove è chiaramente delineato il profilo di un monte. La parte centrale della composizione è occupata da una composizione di frutti, fra cui si riconoscono la metà di un’anguria, un melograno, uva e ciliegie. In secondo piano si distinguono una brocca, fiori bianchi, rossi e blu e le carcasse di due uccelli.

Oggetti: brocca, cesta. Vegetali: Frutti, fiori. Animali: Uccelli

Nell’arte figurativa, il genere della natura morta ha come soggetto fiori, frutta, pesci, cacciagione, o vari oggetti d’uso, come nel dipinto di De Caro. È nel XVI sec che comincia il processo che porta all’autonomia di questo, come degli altri generi pittorici, cui hanno contribuito diversi fattori, dalla diminuita richiesta di quadri religiosi nei paesi nordici dopo la Riforma alla formazione di una nuova committenza borghese e alla presenza, nelle botteghe, di artisti specializzati nel dipingere oggetti, paesaggi ecc.
Solo alla metà del XVII sec compare nei Paesi Bassi l’espressione stilleven (vita silenziosa/quieta), così come still life in quella dei paesi anglosassoni.
A seconda degli oggetti rappresentati, le nature morte racchiudono significati simbolici o allegorici (le stagioni, i sensi) e spesso, quando la presenza del teschio, del fiore appassito, del frutto marcito rimanda esplicitamente alla fugacità del mondo, assumono il nome di vanitas. La precisione documentaria nella rappresentazione di fiori e animali rispecchia anche l’interesse scientifico emergente in questi anni. In Olanda si distinguono in questo genere A. Bosschaert, P. Claesz, W. Kalf (non va dimenticato il contributo eccezionale di Rembrandt); nelle Fiandre, J. Bruegel dei Velluti, D. Seghers e F. Snyders. In Italia, i nomi di Caravaggio, E. Baschenis, P. Porpora, G. Ruoppolo riportano ad ambienti dove particolarmente viva fu la tradizione di questo genere. In Spagna, oltre a quelle di J. Sánchez Cotán e J. van der Hamen, sono da ricordare le splendide nature morte di F. Zurbarán; quelle di L. Baugin, J. Linard, L. Moillon in Francia dove, nel XVIII sec., raggiungono un livello altissimo con J.-B.-S. Chardin.

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