Ritratto di Fanny Salazar

Jerace Vincenzo

Ritratto di Fanny Salazar

Period

XIX sec.

Subject

Ritratto

Technique

sanguigna

Size

cm 66×48

Other information:
Collection (Comunale);
Ownership (Comune di Reggio Calabria);
Inventory ()

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Ritratto di giovane donna rappresentata di tre quarti. La figura presenta i capelli acconciati in un’elegante crocchia e indossa un abito accollato. Il disegno dedicato a Fanny Zampini Salazar rappresenta la ricerca dell’artista di figure idealistiche e di ritratti femminili. Dalle teste si va alle composizioni simboliste delle più ammirate bellezze, femminili dell’aristocrazia napoletana dell’Ottocento, segno tipico della vibrazione di un’epoca dannunziana inconfondibile. La matita sanguigna del maestro calabrese dar risalto alle note di costume, di gusto, di grazie del tempo.

Soggetto: Volto di donna

Fanny Salazar Zampini (Bruxelles, 1853 – 1931) insegnante, scrittrice, pittrice giornalista, e animatrice culturale italiana. Fanny nacque dal matrimonio del liberale Demetrio, di origine calabrese, andato in esilio dopo il fallimento dei moti del 1848, e di Dora Calcutt. A quindici anni Fanny si sposò con Zampini, da cui più tardi si separò. Fondò ben due prestigiosi giornali: La Rassegna degli interessi femminili (1886 e The Italian Rewiev nel 1900. Fu docente di lingua e letteratura inglese nell’Istituto del Magistero femminile di Roma. Inviò nel 1893 al Congresso femminile di Chicago una sua relazione “Woman in Modern Italy” che ebbe molto successo. Rappresentava la situazione dell’Italia del tempo: il Nord distinto dal Sud, per via della mentalità della popolazione, più arrendevole e ligia alle regole l’una, più ribelle e inquieta l’altra. Nel 1890 scrisse sull’Esposizione delle Arti e delle Industrie femminili di Firenze. Fu una personalità di spicco nella cultura del tempo, messaggera di rapporti amichevoli tra Italia ed Inghilterra, le sue due patrie, una vera, l’altra adottiva. Per quest’ultima si adoperò con l’insegnamento di lingua e letteratura inglese nell’istituto Magistero di Roma per diffondere la lingua e le tradizioni. Fu traduttrice di autori inglesi molto apprezzata. Antonio Fogazzaro fece la recensione ad una di esse e ne lodò le scelte delle fonti e del linguaggio ne La vita e le opere di R. Browning ed E. Barrett (Torino-Roma 1907). Diresse per alcuni anni la collana Biblioteca azzurra dell’editore Bemporad di Firenze e si occupò della grande questione dell’autonomia femminile che ebbe in Italia, nel 1903, il primo nucleo di aderenti. Le sue opere in tal senso si alternarono alle conferenze numerose che tenne a Napoli, Roma,Torino, Milano: “Antiche lotte speranze nuove”, Napoli 1886, “Uno sguardo all’avvenire della donna in Italia”, “La donna italiana nell’ora presente”, “Carità”; “L’Italia all’estero”. Nel 1908, a Roma, alla presenza della Regina Margherita e della principessa Letizia, fu indetto il primo Congresso nazionale delle donne (CNDI). La questione non ottenne spazi adeguati e le donne dovettero aspettare fino al 1946 per aver diritto al voto, dopo che era fallito un progetto di discussione in Parlamento, nel 1910, su proposta di Giacinto Gallini, in seguito alla caduta di Sidney Sonnino.

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