Ritratto di Pietro De Nava

Ignoto

Ritratto di Pietro De Nava

Period

XIX sec.

Subject

Ritratto

Technique

olio su tela

Size

cm 81×63

Other information:
Collection (Comunale);
Ownership (Comune di Reggio Calabria);
Inventory ()

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La tela raffigura il ritratto di Pietro De Nava. L’uomo rappresentato a mezzo busto indossa un abito scuro e regge nella mano destra una lettera e un foglio su cui è rappresentato uno stemma. L’ignoto artista del ritratto di Pietro De Nava si affianca ad uno stile  pittorico vicino alla tematica artista dell’artista napoletano Domenico Morelli, che già studente presso l’Accademia partenopea mostrava un certo interesse per l’ideale romantico e un certo realismo pittorico, in particolare il ritratto storico. Per gli sviluppi dell’attività artistica di Morelli fu senz’altro determinante la sua amicizia con Giuseppe Verdi, conosciuto a Napoli nel 1845 ai tempi della prima dell’Alzira al teatro S. Carlo. Il legame ossequioso con il compositore indirizzò l’artista verso filoni tematici legati al teatro romantico del tempo, ispirando tele come I Vespri siciliani (1859-1860; Napoli, Museo di Capodimonte), episodio tratto dal romanzo di Michele Amari (1842) e messo in scena da Verdi proprio a Napoli nella stagione 1856-1857. Nel 1858 ebbe la fortuna di entrare nelle grazie del maestro, il quale gli concesse di effigiarlo. Ripetutamente menzionato nella fitta corrispondenza tra i due, il Ritratto (Piacenza, collezione Carrara Verdi) – incorniciato da una corona d’alloro dipinta da Filippo Palizzi – non fu l’unica opera destinata al musicista. Dagli anni settanta, Verdi divenne il consulente artistico di Morelli il quale non mancava occasione per mandargli fotografie degli suoi ultimi lavori, ottenendone consigli, e per confrontarsi con lui su temi di comune interesse, come la rappresentazione dei personaggi shakespeariani del Re Lear e dell’Otello.

Personaggi: uomo

Fratello maggiore dell’on. Giuseppe, nacque a Reggio Calabria da Francesco ed Elisabetta D’Agostino il 23 gennaio del 1855. Di lui non vi sono che poche e scarne notizie. Probabilmente, ciò è dovuto al fatto che egli visse, anche da studente, lontano dalla città natale. Soggiornò quasi sempre, soprattutto negli anni giovanili, tra l’ex capitale del Regno delle Due Sicilie e Roma. E’certo comunque che, dopo il conseguimento della laurea in giurisprudenza, presso l’Università di Napoli, divenne funzionario del Ministero degli Interni. Nel 1904 fu nominato ispettore generale. Dall’1 agosto 1904 e fino all’1/8/1909 fu Prefetto di Forlì. Quindi, dopo la parentesi forlinese, divenne Consigliere di Stato (1/8/1909). Morì a Roma l’8 marzo del 1916. La Biblioteca Comunale di Reggio Calabria è intitolata a Pietro de Nava – come abbiamo già visto – per disposizione testamentaria dell’ex Ministro Giuseppe. Il dipinto, di autore ignoto, riassume le caratteristiche della scuola del Morelli, nel quale la figura appare salda e plastica. La tendenza artistica del periodi ritraeva i personaggi mettendo in risalto l’incarnato del volto e delle mani ed i colori usati per il vestiario erano quasi sempre cupi. Quindi, dagli elementi compositivi, il personaggio emergeva, senza abbellimenti né scenografici né di costume.

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