Ritratto di uomo

Sesem

Ritratto di uomo

Period

XIX sec.

Subject

Figura

Technique

olio su tela

Size

cm 50×39

Other information:
Collection ();
Ownership (Comune di Reggio Calabria);
Inventory (1004C)

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La tela raffigura il ritratto di un uomo barbuto su sfondo scuro con la testa inclinata leggermente a destra.

Personaggi: uomo

Il ritratto è in generale ogni rappresentazione di una persona secondo le sue reali fattezze e sembianze: propriamente si riferisce a un’opera artistica realizzata nell’ambito della pittura, della scultura, del disegno, della fotografia o anche, per estensione, una descrizione letteraria di una persona. Nell’arte il ritratto non è mai una mera riproduzione meccanica delle fattezze, come lo è invece una maschera di cera modellata su un volto o una qualsiasi impressione fotografica, ma vi entra comunque in gioco, per definirsi tale, la sensibilità dell’artista che nel processo creativo della sua opera interpreta le fattezze del modelli secondo il proprio gusto e secondo le caratteristiche e dell’arte del tempo in cui opera. Vi furono artisti che praticarono ampiamente e in maniera quasi esclusiva il ritratto e intere civiltà che rifiutarono il ritratto quale, come lo definiva lo storico dell’arte toscano Filippo Baldinucci (1624-1697) “figura cavata dal naturale” (come l’arte greca arcaica e classica). La presenza o assenza del ritratto fisiognomico in determinate civiltà (che pure possedettero mezzi artistici sufficienti per produrne) non è una semplice questione di gusto verso una o l’altra forma artistica, bensì vi entrano in gioco particolari condizioni mentali e ideologiche riflesse negli sviluppi e le condizioni delle società dove operarono gli artisti. Nell’epoca romantica (prima metà del XIX secolo) gli artisti usarono nei ritratti pennellate forti e drammatiche, che portarono a un’accentuazione espressiva dei soggetti. Ebbe ampia diffusione anche il ritratto di soggetti comuni, non committenti dell’opera, che creavano composizioni di soggetto popolare e pittoresco, come la serie di malati mentali di Thédore Géricault (1822-1824). Lo spagnolo Francisco de Goya fu artefice di alcune immagini provocatorie e sperimentali, come la Maya Desnuda (1797-1800), che si ritiene essere un ritratto. Gli artisti del Realismo della seconda metà del secolo crearono numerosi ritratti di gente comune (Gustave Courbet) e caricature dei contemporanei (Honoré Daumier). Henri de Toulouse-Lautrec si specializzò nei ritratti dei personaggi del teatro dell’epoca e di prostitute. Anche gli Impressionisti dipinsero ritratti, come Édouard Manet, Claude Monet, Edgar Degas e Pierre Auguste Renoir, di solito familiari o amici dei pittori stessi. La loro superficie brillante e la vividezza dei colori rende questi ritratti attraenti, spesso capaci di cogliere l’intimità domestica dei soggetti. I maestri del post-impressionismo, come Paul Gauguin e Vincent van Gogh, dipinsero numerosi ritratti ma sono soprattutto famosi i loro autoritratti. Tra i ritrattisti della nuova borghesia a cavallo del XIX e XX secolo spiccarono per freschezza l’inglese John Singer Sargent o l’italiano Giovanni Boldini.

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