Caino uccide Abele
Pittore napoletano
Periodo
XVII sec.
Soggetto
Sacro
Tecnica
olio su tela
Dimensioni
cm 175,5×134
Altre informazioni:
Collezione (Ex Museo Civico);
Proprietà (Comune di Reggio Calabria);
Inventario (1928C)
Dipinto ad olio su tela raffigurante
Personaggi: Caino; Abele. Paesaggi: cielo; montagna. Armi: lama.
Il dipinto proviene dalla chiesa dell’Oratorio dei Padri Filippini di Reggio Calabria, ove rimase fino al 1863 quando, in seguito all’espulsione dal la città dei Padri Redentoristi, subentrati ai Filippini nel 1859, fu trasferito alla chiesa di San Giuseppe, come risulta documentato dall’Inventar io stilato all’atto di passaggio dei beni dall’una all’altra chiesa (Geraci 1975). Incamerato nelle collezioni comunali di Reggio Calabria il 5 ottobre 1889 (S43, Archivio Storico, cart. 10, pos. 10, fasc. 3, c.s.) per lo stato di precaria conservazione del dipinto presso la detentrice chiesa d i San Giuseppe. Della travagliata vicenda conservativa dell’opera a testimonianza anche la successiva inclusione della medesima nell’elenco di quadri del Civico Museo reggino bisognosi di urgenti interventi di restauro (S 43, Archivio Storico, cart. 10, pos. 10, fasc. 3, c.s.). Nonostante la grave compromissione delle qualità pittoriche dell’opera, se ne può ancora cogliere l’interessante studio dei nudi in movimento e la preminente attenzione alla resa dei valori luministici attorno a cui ruota l’intera composizione. La sudditanza al modulo chiaroscurale caravaggesco ha indotto Geraci (1975) verso un’attribuzione alla scuola di Lionello Spada, mentre prima di lui altre altisonanti attribuzioni si sono variamente orientate ora verso i caravaggeschi siciliani (Stomer, Minniti, Rodriguez e Paladino), ora verso i napoletani (Caracciolo). Più recentemente si è preferito riferire l’opera a generico ambito napoletano entro il primo quarto del XVII secolo (Pinacoteca Civica 2008).