Storia di Reggio dalla fondazione all’età ellenistica

Un insediamento antichissimo

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La storia di Reggio Calabria ha origini millenarie: gli storici antichi raccontano che a fondarla nel 2000 a.C. fu Aschenez, pronipote di Noè, che in seguito diede il nome a tutta la regione, l’Aschenazia. Questo antico retaggio è ancora presente nella memoria storica della città, nel nome della via Aschenez.

La fondazione della città è stata raccontata dai Greci con un alone di leggenda, attribuendola a Giocasto, figlio del dio Eolo, e a Eracle.

Punta Calamizzi - Monumento alla fondazione di Reggio

La colonia calcidese

Tucidide ci racconta che sull’insediamento di Aschenez nel 730 a.C. si stabilirono i coloni di stirpe ionica che arrivavano da Calcide, nell’Eubea, isola da cui provenivano anche i fondatori di molte altre colonie greche della Magna Grecia. Alla città diedero il nome di Rhegion, da “reghnümi”, che significa spezzare, rompere: il nome ricorda la scissione della Sicilia dalla Calabria. Altre fonti sostengono che riporti la radice indoeuropea “reg” che significa di “capo, re”, riferendosi al promontorio che dominava il panorama dalla penisola.

LO SAPEVI CHE?

I coloni calcidesi hanno fondato la città di Reggio seguendo le indicazioni dell’oracolo di Delfi, alla foce del fiume Apsia (l’attuale fiumara Calopinace), dove avevano incontrato una vite avvinghiata ad un fico selvatico. La profezia diceva infatti che avrebbero trovato “una femmina avvinghiata a un maschio”.

I Greci

Grazie alla sua posizione e al governo illuminato, Rhegion divenne presto una delle città più importanti della Magna Grecia, raggiungendo nel V sec. a.C. grande splendore e potenza politica durante l’epoca del tiranno Anassilao, che unificò le due città dello Stretto (Messina all’epoca si chiamava Zancle). A Rhegion Anassilao accolse la scuola dei Pitagorici in fuga da Crotone, che qui raggiunse grande importanza, dando vita anche alle scuole di poesia e scultura e conferendo prestigio artistico-culturale alla polis. Durante gli scontri tra Greci del Sud Italia e Cartaginesi, Rhegion appoggiò questi ultimi a causa della forte rivalità con Siracusa e, di lì a poco, venne quasi completamente distrutta per volere del tiranno siracusano Dionisio il Vecchio, che non perdonò mai questo tradimento. Ricostruita dal figlio Dionisio II con il nome di Febea (la città del Sole), Reggio visse un periodo prosperoso anche durante il periodo romano, quando prese il nome di Regium Julium (Reggio Giulia), in onore a Giulio Cesare Ottaviano. In questo periodo la città si romanizza, pur mantenendo a lungo la lingua e le tradizioni greche.

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