Il palazzo di proprietà comunale, costruito nella seconda metà del XIX secolo, è articolato su due livelli: ospita al piano terra e al primo piano il “Museo del Territorio” allestito dal Polo museale della Calabria al fine di completare idealmente il percorso storico-archeologico della colonia di Locri Epizefiri e della sua chora.
La storia del territorio
Il Museo racconta ai visitatori la storia del territorio della Locride partendo dalle prime testimonianze precedenti all’arrivo dei greci fino ad età ellenistica. Il piano terra ospita le testimonianze collegate alla vita dei popoli indigeni che abitarono in questa area prima dei Greci: in particolare, i corredi funerari da alcune delle necropoli più importanti quale, tra le altre quella di località Canale Ianchina, scavata da Paolo Orsi agli inizi del ‘900. Il progetto scientifico, infatti, prevede l’esposizione al pubblico di testimonianze sulla vita del territorio nell’età protostorica relative alle necropoli di Ianchina nell’entroterra locrese, di Sant’Onofrio di Roccella e di Santo Stefano di Grotteria.
Le scoperte più recenti
Il primo piano ospita una sezione dedicata alle Collezioni private confluite nel museo ed una seconda più ampia, che ospita i reperti rinvenuti in occasione della realizzazione della nuova SS 106 tra la fiumara del Torbido e quella del Condoianni partendo dal II millennio a.C. fino al II secolo a.C. Tra questi ricordiamo due tombe ellenistiche con volta a botte ritrovate integre e riallestite all’interno del museo. Tra le altre cose sono esposti, poi, i resti del complesso insediativo di età greca (VII-IV secolo a.C.) ubicato alle porte dell’antica città di Locri Epizefiri in località Canneti. Le indagini tecniche, con il ritrovamento di parte di una imbarcazione e animali bruciati, hanno restituito anche tracce di riti e abitudini quotidiane delle passate epoche. «Questi resti incendiati in antichità», spiega la direttrice Agostino, «rimandano ad un antico rituale religioso risalente alla cultura greca e legato al fuoco».
Nuovo punto di riferimento per la Locride
Palazzo Nieddu del Rio, consegnato ufficialmente al MiBACT nel 2009 e risalente ai primi del novecento, è diventato in breve tempo un punto di riferimento culturale per l’intera Locride e per i numero turisti in visita. Il patrimonio storico-archeologico del territorio di Locri già concretamente rappresentato dal Parco archeologico e dai due musei dedicati, l’uno alla vita della polis coloniale e l’altro alla città di epoca romana, si è arricchito così di un ulteriore museo allestito presso nell’odierno centro cittadino di Locri.
Giorni e orari di apertura
Aperto tutti i giorni (escluso il lunedì)
Dalle 9.00 alle 20.00
(la biglietteria chiude alle ore 19.00)
Il Museo Archeologico di Palazzo Nieddu del Rio
Corso Vittorio Emanuele, 89044
Locri (RC)