Patria di Zaleuco, primo legislatore del mondo occidentale e della poetessa greca antica Nosside, la cittadina di Locri è il fulcro della cultura greca in Italia. Tra la cornice marina e incontaminata della Riviera dei Gelsomini ed ettari di uliveti secolari, è l’area archeologica più importante della Calabria.
Secoli di storia
Fondata dai Greci della Locride tra l'VIII e il VII sec. a.C. su una pianura lungo la costa dello Ionio, la colonia di Locri Epizephyrii, situata a pochi chilometri di distanza dal centro cittadino in direzione di Reggio Calabria, fu teatro della vita politica e artistica della Magna Grecia. L’area archeologica che testimonia questi passaggi, oggi quasi interamente sottoposta a vincolo archeologico e indagata solo in minima parte, è raggiungibile in pochi minuti dal centro cittadino e si estende dal litorale alle colline. Si possono ancora ammirare il teatro greco-romano in località Portigliola, i templi, il quartiere più antico di 100 Camere, e le mura dell’antica polis. All’interno del Parco Archeologico è presente il primo museo-antiquarium di Locri che raccoglie i reperti venuti alla luce durante gli scavi condotti da Paolo Orsi a partire dal 1908. Di recente istituzione è invece il Museo Archeologico Nazionale di Palazzo Nieddu del Rio, che si trova al centro di Locri, e in cui sono esposti importanti reperti archeologici dell’epoca pre-ellenica, magnogreca e romana venuti alla luce dagli scavi condotti per la costruzione della nuova statale 106.
LO SAPEVI CHE?
Durante la fondazione della città, i Locresi fecero un patto con i Siculi già presenti in quell’area, giurando di non attaccare mai i loro villaggi fin quando i due popoli avrebbero posato i piedi sulla stessa terra e portato la testa sulle spalle. Dicendo ciò avevano già tradito la promessa: portavano la sabbia dentro i calzari e teste d’aglio sulle spalle. Attaccarono dunque il villaggio di Ianchina e fondarono la loro città.
Un borgo tutto da scoprire
La storia di Locri è legata a doppio nodo con quella della vicina Gerace, fondata dai superstiti di Locri Epizefiri a causa delle invasioni saracene. Cessate queste, la popolazione iniziò a occupare i luoghi della marina, fondando così Gerace Marina. Quest’ultima ebbe una crescita notevole, soprattutto grazie alle fiorenti attività commerciali e industriali (tra cui ricordiamo le OMC, Officine Meccaniche Calabresi) e nel 1934 riprese il nome di Locri, in ricordo del glorioso passato. Il nucleo storico di Locri è compreso tra corso Vittorio Emanuele e Viale Matteotti, un angolo impreziosito da palazzi ottocenteschi in stile borghese e dalle quattro chiese di Santa Caterina, oggi in stile romanico-lombardo, di Santa Maria del Mastro, la Cattedrale del borgo, di San Biagio e dell’Addolorata. Il centro vero della città è però considerato il Palazzo di Città, opera del fiorentino Spinola, che si fa riconoscere col suo meraviglioso colore verdeggiante delle facciate. Tra i Monumenti più importanti di Locri annoveriamo: il Monumento ai Cinque martiri di Gerace, dedicato a cinque cittadini della Locride che nel Risorgimento furono giustiziati per aver lottato per la libertà; il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale, proprio di fronte al Palazzo di Città; e ancora il Monumento a Nosside, sul lungomare cittadino, scolpito dall’artista Tony Custureri.
Una città ricca di cultura
Tra gli eventi e i divertimenti dell’estate locrese ne spicca uno, che è in linea con la cultura e la storia della città: il premio Nazionale di Poesia “Giugno Locrese”, che ha celebrato la sua cinquantesima edizione nel 2018. Alla poetessa Nosside è dedicato anche il Premio Internazionale di Poesia “Nosside” che si svolge a Reggio Calabria ogni anno.