Immersa in una suggestiva cornice e affacciata sul mare a proteggere il territorio, con davanti le Isole Eolie e alle spalle gli Appennini, si erge la Torre Ruggero o di Capo di Rocchi. Di origine normanna o aragonese, la torre è uno dei punti focali del turismo di Bagnara Calabra, comune a pochi chilometri dallo Stretto di Messina.
Un grande punto di riferimento
Presumibilmente databile tra il XV e il XVI secolo, la torre sorge nella Contrada Caciclì ed è a pianta circolare con base a scarpa tronco conica. Sono visibili anche tracce di beccatelli di sostegno della cadiola e del coronamento merlato, all’ingresso. Il terremoto del 1638 ha danneggiato gran parte di essa, ma oggi ci appare completamente restaurata. Una delle sue peculiarità è sicuramente la posizione: è un punto di riferimento sia culturale che sociale.
LO SAPEVI CHE?
La torre fu costruita in difesa dalle incursioni turche e faceva parte di un sistema di difesa della costa, assieme ad altre torri -è infatti denominata come la 32a-, perché posta in posizione molto strategica. La comunicazione tra le diverse postazioni avveniva attraverso segnali visivi: fumo, fuoco o specchi!
Normanna o Aragonese?
Pur avendo datazione e costruttori imprecisi, la torre è comunque chiamata Aragonese. Per la tradizione, la torre di avvistamento, comunicava direttamente con i centri nobili e religiosi della cittadina, in particolare con l'Abbazia voluta da Ruggero il Normanno. Ed è qui che si insinuano le polemiche sui primi costruttori: che sia stata già punto di riferimento per i Normanni?