Un’immensa distesa di ulivi ricopre l’area del parco archeologico dell’antica città magno greca di Medma, nel territorio di Rosarno. In questa cornice sorge il museo che racchiude gran parte dei reperti rinvenuti nella zona, testimoni silenti di un passato millenario.
Tracce di una storia lunga duemilasettecento anni.
L'abbondante messe di materiale archeologico rinvenuto nel sottosuolo rosarnese si riferisce a un arco di tempo che va dal VI al IV secolo a.C e consente di ricostruire il complesso delle attività artistiche e religiose della piccola polis. La maggior parte del materiale esposto nel museo proviene dagli scavi condotti all’inizio del XX secolo da Paolo Orsi.
Dalla coroplastica alla lavorazione del bronzo.
Tra i reperti esposti nel museo spiccano i manufatti tipici della coroplastica medmea: statuette, fogge, busti e grandi maschere, plasmate con terracotta rosso-arancione e rosso-bruno. Oltre al copioso materiale fittile, anche le numerose fornaci rinvenute nell’area testimoniano una fiorente industria legata alla lavorazione della terracotta. Vi è poi una ricca collezione di oggetti votivi, principalmente dedicati al culto di Persefone e, tra i ritrovamenti bronzei, di particolare rilievo sono le phialai, coppe poco profonde utilizzate per le libagioni.
LO SAPEVI CHE?
I volti delle statuette medmee erano caratterizzati da labbra carnose e arcuate, con leggere fossette agli angoli della bocca. Tale tecnica serviva a realizzare l’effetto del sorriso enigmatico e misterioso che secoli dopo verrà riprodotto nella Gioconda da Leonardo da Vinci.
Giorni e orari di apertura
Da lunedì a venerdì
9.00 – 17.00 (orario continuato)
Domenica aperto nella fascia pomeridiana, dalle 14.00 alle 19,30, ma solo la prima e terza domenica del mese
Apertura pomeridiana anche per i superfestivi di Capodanno, Pasqua, Pasquetta, 1 Maggio, e Natale
Sabato chiuso