Cristo all’orto
Vitrioli Annunziato
Periodo
XIX sec.
Soggetto
Sacro
Tecnica
olio su tela
Dimensioni
cm 106×80
Altre informazioni:
Collezione (Vitrioli);
Proprietà (Comodato d’uso Comune di Reggio Calab);
Inventario (1)
Nel dipinto viene rappresentato Cristo in posizione china nell’orto del Getsemani. Sul lato superiore sinistro, avvolto da nere nubi, è possibile notare un calice emanante luce dorata, metafora di quella divina. A destra, nascosta dai rami di un ulivo la luna piena illumina il terreno.
Personaggi: Cristo. Attributi: Calice
L’artista dipinse la tela “Il Cristo all’orto”, molto lodato dallo stesso Mancinelli, il quale, in una lettera dell’11 ottobre 1851, diretta al padre di Annunziato, così si esprimeva: “Il concetto è bene espresso, la composizione è giusta, ed il disegno, segnatamente del paesaggio, si può reputare bello”. Il dipinto è una copia di Giuseppe Mancinelli la cui opera raffigurante Cristo nell’orto si trova nella chiesa di San Filippo Neri a Siracusa. La tela dipinta destò grande interesse per “l’inappuntabile esecuzione della scena, delle pieghe e della luce, in questo lavoro colpisce il grande fascino che tutto risiede nel volto divinamente bello del Cristo…” (E.Damiani, Giuseppe Mancinelli e le sue opere, Palermo, Alberto Reber MCMVI, pp.7-8)
Gesù, dopo aver raggiunto insieme agli apostoli il giardino del Getsemani, presi poi con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, già testimoni della Trasfigurazione, si ritirò in un luogo più appartato. I Sinottici rendono noto il profondo turbamento di Gesù che, in preda a una terribile angoscia, chiedeva ai tre compagni di rimanere svegli con lui e pregare. Poi, scostatosi da loro “quasi un tiro di sasso” Gesù si accasciò a terra per pregare, chiedendo a Dio di potersi allontanare da quel “calice” al quale era destinato.