Episodio di battaglia

Spolverini Pier Ilario

Episodio di battaglia

Periodo

XVIII sec.

Soggetto

Episodio storico

Tecnica

olio su tela

Dimensioni

cm 26×48

Altre informazioni:
Collezione ();
Proprietà (Comune di Reggio Calabria);
Inventario (1950C)

La battaglia rappresentata si svolge su uno sfondo paesistico. Nella parte centrale della tela, in primo piano, è rappresentato un soldato a cavallo munito di elmo e spada nell’atto di attaccare. A destra due soldati si lanciano l’uno contro l’altro, in primo piano, riversi al suolo, si osservano soldati feriti o disarcionati.

Personaggi: Soldati, popolani. Animali: Cavallo. Oggetti: Bandiera

Nei primi decenni del XVII secolo, quando gran parte d’Europa è duramente scossa dai sanguinosi svolgimenti della Guerra dei Trent’anni, l’Italia gode invece di un periodo di stabile pace: ed è proprio in questa parentesi insolitamente tranquilla che si assiste nel nostro Paese alla rapida diffusione di un nuovo genere pittorico, quello della Battaglia.
Solo da quando l’argomento bellico venne sviluppato fine a se stesso, senza cioè alcun preciso riferimento storico, iconografico o simbolico, e cominciò ad essere realizzato con una produzione di massa, è possibile per la prima volta parlare di un genere battaglistico.
A partire da quel momento la Battaglia dipinta è soltanto una battaglia, e la sua funzione perde ogni valore illustrativo o di commento visivo a qualche fatto determinato, acquistando quello di pura e semplice potenzialità decorativa. Così, un po’ come avvenne per la natura morta allorché, tramutatasi in genere, assunse un significato esclusivamente ornamentale restringendosi sia nei modelli compositivi che nel repertorio, anche la battaglia inizia con rapidità ad uniformarsi a una serie di regole di sequenza narrativa, e nella sua struttura si vengono a costituire dei topoi compositivi, sia nel rapporto tra figure e paesaggio, che nella caratterizzazione degli eventi raccontati.
Un punto di svolta nella trattazione del soggetto si sarebbe verificato solo  più tardi, con l’arrivo in Italia del francese Jacques Courtois detto il Borgognone, vicino alla tematica di Spolverini, che nella quasi totalità della sua opera lo reinterpretò da ogni possibile angolatura, con tale appassionato esclusivismo da fare di lui un caposcuola e grande divulgatore del genere.

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