Paesaggio con scena di caccia

Salvator Rosa

Paesaggio con scena di caccia

Periodo

XVII sec.

Soggetto

Paesaggio

Tecnica

olio su tela

Dimensioni

cm 30×74

Altre informazioni:
Collezione ();
Proprietà (Comune di Reggio Calabria);
Inventario (1981C)

Il paesaggio rupestre caratterizzato da montagne e panorami vivaci è animato dai personaggi impegnati in una battuta di caccia

Personaggi: uomini. Animali: cavalli, cani

L’opera rappresenta numerose affinità con i paesaggi di Salvator Rosa come per la scelta dei colori scuri usati per creare un atmosfera intima e raccolta. Il paesaggio raffigurato esalta la bellezza e la tranquillità agreste con personaggi a piedi e a cavallo. Il dipinto di scuola napoletana rientra in quell’attività creativa pittorica che abbraccia un arco di tempo che va dal XVII alla prima metà del XX secolo e che ha interessato la città di Napoli influenzando poi tutto il meridione. In questo dipinto, Salvator Rosa, personalità poliedrica, testimonia un certo interesse alla produzione artistica alle tematiche più disparate, dalle battaglie all’arte sacra fino all’ultima ma fondamentale produzione di paesaggi selvaggi e fantastici di gusto quasi romantico.
L’arte napoletana assume una dimensione più forte e radicata solo a partire dal Seicento, quando diversi importanti pittori si fanno eredi della lezione del Caravaggio (pittura di genere: paesaggio, natura morta, scene di vita quotidiana) che proprio a Napoli tra il 1607 e il 1610 soggiorna e sviluppa la sua arte. Gli artisti come Ribera, Giordano, Caracciolo, Stanzione e Preti, accompagnati da altri esponenti che sono stati di passaggio a Napoli nella prima metà del Seicento, come Guido Reni, Domenichino, Giovanni Lanfranco, saranno motivo di grande influenza per le generazioni che seguiranno contribuendo direttamente e indirettamente all’evoluzione della pittura locale. In particolar modo, gli arrivi del Domenichino e del Lanfranco (che stazionarono in città per circa un decennio) furono motivo di respiro per la pittura partenopea, fino ad allora troppo incentrata sulla scuola di Caravaggio e sui suoi seguaci. A tutti questi nomi, si affiancano quelli di altri artisti le cui opere sono oggi conservate nei più importanti musei d’Europa: Bernardo Cavallino, Salvator Rosa,  Bernardo De Dominici,Lorenzo e Andrea Vaccaro,  Francesco Guarini, Giovan Battista Ruoppolo, Giuseppe Recco.

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