Fondata come comune autonomo nel 1878 per volontà di Umberto I°, Delianuova nasce dalla conurbazione di due piccoli comuni preesistenti: Paracorio e Pedavoli. Di questi piccoli insediamenti si ha notizia sin dal lontano 1050, come testimoniano vari documenti dell’epoca, oggi custoditi presso l’archivio Vaticano. Durante il basso medioevo Pedavoli e Paracorio furono casali di Santa Cristina, associati al feudo di Sinopoli all’epoca dominio dei Ruffo di Calabria fino alla fine del XV secolo. L’impianto urbanistico attuale è frutto della ricostruzione costante e tenace avvenuta dopo ben tre terremoti che in epoca moderna e contemporanea, fra il 1783 e il 1908 hanno distrutto il paese.
Fontana di Sant’Elia
Delle quattro fontane artistiche preesistenti il terremoto del 1783, resiste solo quella di Sant’Elia; situata nell’omonimo quartiere la fonte di acqua sorgiva reca un’iscrizione latina che recita: "Quis quis es fruere laetus, bibe gratus, abi memor " (Chiunque tu sia godi felice, abbi memoria, di questo tuo gradito bere)
Chiesa di Maria S.S.Assunta
La chiesa dell'Assunta, ricostruita dopo il terremoto del 1895, in unica navata si apre con il monumentale portone in legno realizzato da una famiglia locali di artigiani nel 1912. Nel legno di castagno intagliato sono rappresentate scene di vita della madonna, a testimonianza del culto mariano vivo nella comunità deliese. Nella prima cappella, subito dopo l’ingresso, è possibile ammirare una pregevole statua in marmo bianco, raffigurante la Vergine Maria. Nella stessa cappella, si segnalano due dipinti: una tempera su tela, di Raffaele Angelo Musitano, del 1854, raffigurante San Luigi Gonzaga, il secondo, raffigurante San Francesco Saverio del 1906, dello stesso autore calabrese. Nella seconda cappella che ospita invece la macchina processionale utilizzata per la processione del 15 agosto, è presente un confessionale del XIX secolo in legno, mentre nella cappella di fronte vi è la statua di Santa Domenica, risalente al 1909. Nella terza cappella, una statua di San Rocco del 1894, opera di Raffaele Angelo Musitano, in legno scolpito e dipinto. Nella quarta cappella, che conclude idealmente la visita, un altare in marmo bianco sormontato con dipinto olio su tela di Sant’Antonio di Padova, datati 1931 - 1936 ed una statua dello stesso santo patavino.
La Via della Pietra Verde
Una visita nel borgo di Delianuova non può prescindere da una passeggiata lungo la “Via della pietra verde”; questa speciale roccia estratta da un'antica cava in contrada "Cotripa", è stata utilizzata sin dal XVIII secolo per realizzare portali, balconi e fontane in diversi paesi e città della Calabria. Conosciuta sin della fondazione del paese, la pietra ha scoperto il suo pieno utilizzo edilizio grazie agli scalpellini siciliani che nei secoli scorsi si trasferirono a Delianuova, importando la loro abilità artigiana. Il cammino lungo la via si snoda attraverso decine di portali, fioriere, maschere apotropaiche che ancora oggi sono testimonianza viva di un patrimonio storico-artistico di notevole interesse storico-artistico. Documenti storici confermano che il capostipite degli scalpellini proveniva da Messina e si stabilì a Delianuova già nel 1790. Si chiamava Vincenzo Marsico, e i suoi discendenti vivono ancora nella città aspromontana, continuando a praticare con maestria quest’arte preziosa.
Le festività religiose
La più importante ricorrenza religiosa è la festa di Maria Santissima Assunta, celebrata fra il 14 e il 15 agosto di ogni anno. La sera del 14 agosto la statua della Madonna, viene portata in processione solo per una breve tragitto Il pomeriggio del 15, invece, la processione si snoda attraverso tutte le vie del paese. Da ricordare inoltre la festività legata a San Nicola, antico patrono di Pedavoli, il cui culto si rinnova ogni 6 dicembre.
Il Museo virtuale Garibaldino
Il Museo Virtuale Garibaldino in Aspromonte propone un nuovo modello di museo, integrando un archivio digitale e un sistema di regia dei contenuti multimediali; il percorso visuale è progettato per trasmettere suggestioni dalla storia attraverso un linguaggio di forte impatto emozionale che si rivolge, in particolare, alle giovani generazioni e pone questo nuovo museo calabrese fra le novità più interessanti d’Italia per quanto concerne la documentazione digitale sulla storia contemporanea del Mezzogiorno. Il Museo dedicato a Garibaldi si propone di esplorare la storia dell’uomo, dell’eroe del mito, che nel 1862 si intreccia con quella della Calabria in quello che gli storici definiscono come l’episodio più controverso dell’epopea dell’eroe dei due mondi.