È rappresentato da un tempio dedicato alla dea Minerva la nascita di Grotteria, attestabile tra l'VIII e il IX secolo a.C. con il nome di Eruma Atenaies. Dopo l'occupazione da parte dei Locresi, nel corso dei secoli il centro subì diverse influenze cambiando denominazione. E' con l'imperatore Adriano che la cittadina prese il nome di Crypta-Aurea, ovvero grotta d'oro, in relazione alle riserve del prezioso metallo presenti nella zona. In seguito alle numerose scorrerie e invasioni messe in atto dai Saraceni a partire dal X secolo la popolazione si spostò progressivamente verso le aree interne. Successivamente Grotteria fu soggetta alle dominazioni bizantine e normanne, prima di assurgere allo status di signoria indipendente all'inizio del XII secolo e attraversare una notevole fase di sviluppo. Come molti altri centri della provincia reggina, il corso della storia è duramente segnato da eventi sismici. Non fa eccezione Grotteria sconvolta da una serie di violenti terremoti sul finire del 1100. Fu feudo di Giovanni Ruffo intorno al XIII secolo e in seguito appartenne a Ruggero di Lauria, ad Anselmo Sabriaso, ai de Luna e ai Caracciolo di Gerace. Con l'avvento degli Svevi Grotteria conoscerà un nuovo periodo florido, a partire dal XIII secolo e fino al XVI circa, arrivando ad essere eletta punto di riferimento dell'intera area e assumendo il controllo diretto di oltre trenta casali. Tornata ai Borboni, al termine della parentesi napoleonica, fu annessa al Regno d'Italia, insieme al resto della regione.
Cosa vedere
Tante le testimonianze storiche, religiose e architettoniche presenti a Grotteria. Dalla chiesa dell'Assunta, che ospita al suo interno pregevoli tele e una scultura della Vergine, di arte bizantina, ai ruderi del castello medievale, posto nella parte alta del paese, alle necropoli di epoca Greca e Romana, fino ai resti di una costruzione del periodo magno-greco, in località Palazzi. Una delle massime espressioni della religiosità locale è rappresentata dal Santissimo Crocifisso, opera risalente al XVII circa, custodita nell'omonimo Santuario ed elevato intorno alla metà del '700 a patrono della cittadina in seguito ad un evento ritenuto miracolo dalla popolazione che vide cessare improvvisamente le durissime calamità naturali che stavano causando morti e devastazioni. Di particolare rilievo, inoltre, i palazzi presenti a Grotteria, quale testimonianza ancora ben visibile del ruolo svolto dalle principali famiglie nobiliari del posto. Dai Palazzi Macedonio, Palermo, Arena, Falletti, questi edifici conservano ancora oggi i loro pregiati portali in granito e ornati con i tradizionali stemmi nobiliari. Fra le più note dimore storiche va annoverato Palazzo Lupis la cui edificazione, avvenuta intorno al '300, è attribuibile alla famiglia feudataria dei de Luna d’Aragona. L'edificio, posto nel quartiere Castello, divenne in seguito proprietà della famiglia dei Marchesi Lupis. Di particolare interesse il portale monumentale del Seicento, riconducibile alla scuola scultorea di Serra San Bruno, gli oltre 7000 volumi racchiusi nell'antica biblioteca, collezioni d'arte e l’archivio familiare con documenti e testimonianze risalenti al XV secolo.
Festa del Santissimo Crocifisso
Uno dei momenti più attesi e sentiti tra le feste religiose di Grotteria è senza dubbio quello dedicato al Santissimo Crocifisso. Un appuntamento che cade nella seconda domenica di settembre e che vede l’intera comunità stringersi attorno alla sacra effigie che da oltre due secoli veglia sulla popolazione. L’uscita del Santissimo Crocifisso dalla Chiesa Matrice segna l’inizio della processione che si snoda lungo le suggestive vie di Grotteria accompagnata dal calore dei fedeli e dei tanti visitatori. Un rito antico che rinnova i sentimenti di gratitudine e devozione dell’intera comunità che si ritrova, ancora una volta ai piedi del suo Crocifisso, il 16 novembre di ogni anno per vivere un altro momento molto intenso di partecipazione e fede.