Gli studiosi fanno risalire i primi insediamenti del borgo agli abitanti dell’antica Taureana in fuga dopo l’invasione saracena nel X secolo ad opera di Hassan-Ibn Alì, Emiro di Palermo che riuscì a scacciare i Bizantini costringendo gli abitanti della costa a rifugiarsi nell’entroterra. D’incerta etimologia l’origine del nome “Sinopoli” che in greco vuol dire “città degli stranieri” ma non è chiaro se fossero i greci degli altri paesi confinanti ad indicare così il luogo che quindi sarebbe stato abitato da gente non greca. Nel 1058, Ruggero il normanno occupò Reggio ed assediò, espugnando numerose fortificazioni dell’Aspromonte, fra i quali il castello di Sinopoli. Il feudo di Sinopoli fu dato in dote da Roberto il Guiscardo a Flandria, secondogenita del conte Ruggero, e sposa di Enrico figlio del Marchese Manfredi.
Sotto gli Angioini la Calabria fu divisa in Citeriore e Ulteriore (di quest’ultima fece parte Sinopoli). Morto Federico e poi Corrado, rimase erede al trono Manfredi e come viceré Pietro Ruffo. E’ questo il primo passaggio storico che vedrà Sinopoli ricadere sotto il potere della famiglia Ruffo che controllò questo feudo per oltre tre secoli, nonostante il susseguirsi delle varie dominazioni straniere.
Nel 1535 il conte Paolo Ruffo rese gli onori e ospitò Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero e re di Spagna, di ritorno dalla conquista di Tunisi. Nel 1806, con la cessazione di ogni diritto per effetto delle leggi eversive della feudalità, Sinopoli venne incluso nel governo di S. Eufemia (1807), divenendo in seguito Comune autonomo.
Santuario della Madonna di tutte le Grazie
A Sinopoli Superiore, costruito su una chiesetta preesistente del XXII secolo, sorge il Santuario della Madonna di tutte le Grazie. Al suo interno è custodita la reliquia del Capello della Madonna, donato da Ruggero il Normanno alla comunità dei fedeli del borgo. Da ammirare la Madonna del Pilerio, conosciuta anche come Madonna delle Nevi del famoso artista napoletano Antonello Gagini, una splendida scultura in marmo, raffigurante una Madonna con in braccio il Bambino. Si possono ammirare anche una Madonna delle Grazie di epoca bizantina e altre sculture risalenti ai secoli XVI e XVII.
Resti della Chiesa San Giovanni di Dio
La costruzione del monumentale complesso, fu autorizzata nel 1738 per volere di Guglielmo Ruffo, conte di Sinopoli. Nel 1808, con le leggi francesi e la conseguente soppressione delle corporazioni religiose, il convento-ospedale venne sequestrato ed i monaci furono allontanati. Dopo l’unità d’Italia venne affidato prima al demanio, poi al Comune, vivendo i suoi giorni più tristi, cadendo completo abbandono.
Del complesso originario, rimane solo la nuova chiesa che gli Agostiniani stavano costruendo; la facciata, realizzata utilizzando materiali lapidei di diverso tipo, si presenta tripartita, con un ordine dorico impostato su un alto basamento. Sopra l'architrave del portale è collocato uno stemma a rilievo dell'ordine degli Agostiniani, sormontato da una corona a tutto tondo.
La processione delle “Dare”
La festa patronale di Maria Santissima delle Grazie, celebrata ogni anno l’8 Settembre, tramanda antiche tradizioni rituali tra le quali la fiaccolata delle “Dare”. La ricorrenza si sviluppa in due serate, nel corso delle quali, queste antiche torce votive accompagnano le immagini mariane lungo le strade del borgo.