Situata nella zona geografica di Lazzaro, nel comune di Motta San Giovanni, Leucopetra è un antico toponimo di origine greca, che significa “pietra bianca”. Già citato nella Tabula Peutingeriana, la mappa più famosa dell’antichità, indica un imponente costone di roccia spiovente sul mare, alto 150 mt, che domina il promontorio di Capo d’armi.
Questo luogo rappresenta da millenni una sorta di confine naturale: non a caso dal 1867 è sede di un faro per la navigazione marittima, fra il territorio della città metropolitana di Reggio e le rive del basso Jonio. Già Strabone, eminente storico greco, cita il sito nella sua opera De geografia: “Chi naviga per Reghion verso levante per una distanza di 50 stadi, trova quel promontorio che dal colore viene chiamato Leucopetra, col quale finiscono gli Appennini”.
Un ospite illustre
In questa stessa area trovò accoglienza Cicerone, ospite presso la villa romana dell’amico Publio Valerio. Il famoso retore filosofo, dopo la morte violenta di Cesare, temendo per la propria vita, nel 43 a.C. decide di fuggire in Grecia. Mentre è in viaggio per mare una tempesta lo costringe a rifugiarsi a Leucopetra, dove Publio Valerio lo soccorre offrendogli un soggiorno sicuro prima di ripartire. Nelle Lettere ad Attico e nella prima Filippica Cicerone cita la sua permanenza nel luogo, esaltandone l’accoglienza trovata. Scavi recenti, prossimi al torrente San Vincenzo, hanno riportato alla luce parte della villa romana: sei stanze, tre delle quali pavimentate con mosaici romani, scenario di questo episodio.
L’Antiquarium
Piccolo gioiello inaugurato nel 2016, l’Antiquarium è situato in posizione prospiciente alla piazza centrale di Lazzaro. Questo centro museale ospita i numerosi reperti trovati in loco nel corso delle varie campagne di scavo. Al suo interno è possibile ammirare testimonianze delle varie epoche, dalla Necropoli, che era collocata proprio in cima alla rocca, ai resti romani, passando per una piccola lucerna ebraica del IV sec. d.C. attestante di come in quest’area coesistessero pacificamente più etnie e più religioni. Tra gli oggetti presenti di particolare interesse, le “ghiande missili” piccoli proiettili da lancio forgiati per le legioni romane. Quelle esposte all’Antiquarium erano della X LEGIO FRETENSIS, la legione voluta da Augusto a difesa dello Stretto, da secoli luogo strategico militare.