Piazza del Carmine, un punto d'incontro
Un crocevia per i commerci
L’antica denominazione del luogo era largo San Filippo: qui sorgeva una chiesetta al cui interno si conservava un dipinto di San Filippo d’Argirò, da cui, probabilmente, il nome. Sul lato della piazzetta verso il Duomo, sorgeva, già nel ‘600, una delle quattro porte della cinta muraria di Reggio Calabria, denominata porta San Filippo. Già a quell’epoca, i commercianti che provenivano da Sbarre e dalla fascia costiera jonica si fermavano fuori della porta San Filippo a vendere i propri prodotti, senza entrare in città, per evitare di pagare il dazio.
Un restauro condiviso
L'attuale fisionomia della piazza nasce da un lungo lavoro di recupero. La definitiva scelta progettuale è figlia della volontà popolare che ha potuto scegliere fra quattro diverse proposte. La piazza ha una forma rettangolare e in essa confluiscono diverse arterie di collegamento. E’ articolata in uno spazio centrale congiunto con il sagrato dell'attigua chiesa, organizzato come luogo di ritrovo con diverse aree verdi. Per armonizzare maggiormente la piazza con il contesto architettonico circostante si sono scelti materiali naturali e in particolare per la pavimentazione il basolato lavico, recuperato dalla pavimentazione della vecchia piazza.
LO SAPEVI CHE?
Ancora oggi sulla piazza si tiene settimanalmente il mercato di frutta e verdura organizzato dalla Coldiretti locale.
Chiesa del Carmine
La chiesa del Carmine presenta un'architettura esterna semplice e lineare mentre all’interno è degno di attenzione l'altare maggiore, proveniente dall'antica cattedrale che rappresenta uno dei più importanti altari della Diocesi di Reggio Calabria-Bova. Datato 1787 è opera del messinese Paolo Rechichi e presenta intarsi di marmi policromi con la sovrapposizione di ricche volute in marmo bianco. Il paliotto e il gradino dell'altare risultano essere caratterizzati rispettivamente dallo stemma curvilineo entro il quale è raffigurata la croce di Malta.
