L’arte popolare e contadina della Bovesia

Le contaminazioni straniere che si fanno ricchezza

Condividi

Bova, borgo eletto nel 2013 tra i più belli d’Italia, appartiene all’Area Grecanica calabrese in cui la contaminazione tra storie, esperienze culturali e idiomatiche si fa tangibile. Le varie dominazioni straniere, susseguitesi nel corso dei secoli, hanno contribuito ad accrescere un patrimonio culturale ricco sin dall’antica presenza greca. Testimonianze in tal senso vanno ricercate nei culti religiosi e nell’enogastronomia del luogo.

Arte popolare e contadina della Bovesia

Le Pupazze

Le Pupazze sono dei manufatti tipici di questa zona che vengono portati in processione durante la domenica delle palme. Ogni anno durante la festa cristiana delle palme si perpetua un rito arcaico che prende origine dal mondo remoto della mitologia greca e dei misteri eleusini, antichi culti millenari che si celebravano ogni anno nel santuario di Demetra nell’antica città greca di Eleusi, giunte in tutta la costa jonica reggina durante il periodo della colonizzazione greca.

La festa è molto sentita dalla comunità, che con largo anticipo si riunisce per cominciare a dare forma alle pupazze. La tradizione consiste nel portare in processione delle grandi figure femminili realizzate dagli abitanti nel corso delle settimane che precedono la festività. I fedeli intrecciano con abilità manuale e pazienza i rami d’ulivo intorno a un giunco dando vita alle pupazze.

Abbellite e adornate con fiori, frutta e primizie, vengono condotte lungo un percorso che giunge fino alla Chiesa di S. Leo, santo patrono della Chora, dove riceveranno la benedizione. Dopo la benedizione, le Pupazze sono portate tra la gente e qui avviene la seconda parte del rito: vengono smontate e le varie parti, detti “steddhi”, distribuite tra i credenti, essendo considerate veri e propri portafortuna.

 

Le pupazze, il mito di Ade e Persefone, i Pinakes Locresi

La processione delle pupazze avveniva in corrispondenza dell’inizio della primavera, quando, secondo il mito greco, Persefone poteva riabbracciare la madre Demetra sulla terra. I restanti sei mesi li trascorreva negli Inferi col marito rapitore Ade. Durante questo periodo, Demetra, triste per la sorte della figlia trascurava la prosperità della natura. Così i greci si spiegavano l’alternanza della bella e della cattiva stagione. Il mito di Ade e Persefone rivive nei Pinakes Locresi, le famose tavolette di argilla provenienti dall’antica Locri Epizefiri che si possono ammirare al MaRC.

LO SAPEVI CHE?

Fra le pupazze le varie dimensioni e forme di questi simulacri consentono di individuare le “madri” e le “figlie”.

 

Il formaggio Musulupa e le musulupare

In ambito enogastronomico, fra le tante tradizioni, un posto particolare merita la produzione del formaggio: tipico di Bova e di tutta l’area è il Musulupa, un formaggio fresco e senza sale che viene prodotto con latte misto in particolari stampi detti musulupare. Le musulupare, vere e proprie opere d’arte realizzate a mano dai pastori dell’area grecanica con legno di gelso intagliato, riproducono figure antropomorfe e a disco, con decorazioni che richiamano elementi di chiara matrice greca. Storici ed etnografi ritengono che la Musulupa antropomorfa faccia riferimento all’immagine della Madonna, o ad altre figure femminili con temi ed elementi molto antichi ai quali si sono aggiunti in seguito quelli propri della religiosità bizantina, come ad esempio la croce.

 

Civiltà e cultura contadina

Tra i vicoli dell’antico borgo di Bova si snoda il Sentiero della Civiltà Contadina. Un museo all'aperto, ideato e realizzato da Saverio Micheletta. Lungo il percorso sono installati i principali strumenti di lavoro della cultura contadina: macine di mulino ad acqua e a trazione animale, torchi e presse di frantoio, abbeveratoi per animali, palmenti per pigiare l’uva, torchi per estrarre l’essenza di bergamotto e molti altri oggetti appartenenti all’antica civiltà agricola.

Per scoprire di più su questo percorso consigliamo di visitare il sito ufficiale.

La Festa del Vino e la lestopitta

Ogni anno al principio del mese di novembre a Bova si festeggia la Festa del Vino, un’intera settimana dedicata alla scoperta della cultura enologica del luogo. Nel corso della festa è possibile visitare le cantine dei produttori locali, partecipare ad eventi, degustare i vini autoctoni della Bovesia accompagnati dai cibi caratteristici come i salumi, i formaggi e l’immancabile lestopitta. Fiore all’occhiello del cibo di strada dell’Area Grecanica, questo cibo di antica tradizione è una sorta di focaccia fritta di semola di grano duro. Servita arrotolata e farcita con carne, o altre prelibatezze, la lestopitta deve il suo nome all’origine greca: leptos (sottile) pita (pane).

 

Il Festival Paleariza

Il Festival Paleariza è uno dei più importanti eventi che si svolgono nel territorio reggino; dedicato alla musica etnica e popolare sin dalla sua prima edizione datata 1997, ha raccolto un successo di critica e di pubblico sempre crescente. Il Festival promuove l’interculturalità attraverso l’incontro fra la musica tradizionale dei Greci di Calabria e le altre culture musicali mediterranee e la valorizzazione eco-turistica delle aree interne dell’Aspromonte grecanico. Ogni anno, nel mese di agosto, Bova e i 14 Centri Storici dell’Area Grecanica coinvolti nel Festival diventano meta di migliaia di visitatori e turisti. Parallelamente agli spettacoli musicali vengono organizzate delle escursioni nei luoghi della Calabria Greca così che al termine ci si può rifocillare ascoltando ottima musica e degustando il cibo e il vino dell’area ellenofona.

La tua opinione conta

Non ci sono commenti. Pubblica tu il primo.