Tra i vicoli dell’antico borgo di Bova si snoda il Sentiero della Civiltà Contadina, un percorso affascinante che conduce il visitatore alla scoperta di un antico mondo. Un museo all'aperto, ideato e realizzato da Saverio Micheletta.
Il Progetto
I lavori di costruzione del museo sono durati circa un anno: dall’idea iniziale del luglio 2014, ai lavori di recupero degli strumenti, al loro restauro e installazione nel paese, fino all’inaugurazione dell’agosto 2015. Oltre alla determinazione di Saverio Micheletta (ideatore del progetto), il Sentiero ha visto la luce anche grazie ai tanti concittadini che hanno messo a disposizione molti degli oggetti installati, attrezzi abbandonati ormai da decenni nelle loro campagne.
Il Sentiero della Civiltà Contadina è un viaggio nella storia personale di un uomo e, allo stesso tempo, nella cultura collettiva di un territorio.
Il Percorso: la cultura contadina in mostra
Lungo il percorso sono installati i principali strumenti di lavoro della cultura contadina: macine di mulino ad acqua e a trazione animale, torchi e presse di frantoio, abbeveratoi per animali, palmenti per pigiare l’uva, torchi per estrarre l’essenza di bergamotto e molti altri oggetti appartenenti all’antica civiltà agricola.
Nove mulini ad acqua e ben quattordici frantoi erano presenti fino agli inizi del secolo scorso a Bova; la paziente opera dell’ideatore del progetto ha consentito di recuperare attrezzi ed elementi provenienti da questi luoghi che erano l’ossatura portante di un’economia al tempo florida. Frantoi, mulini e palmenti, questi ultimi utilizzati per la produzione del vino, erano strumenti fondamentali per la vita di quei tempi. L’alto valore delle loro produzioni è testimoniato da un detto ancora in uso alla metà del secolo scorso, secondo il quale “avere olio, vino, grano e lana è già ricchezza”. Il Sentiero nasce per questo, non solo per ricordare ma per riappropriarsi di una cultura millenaria che ancora ha molto da dire e raccontare.