Profumo di fritto

Un'arte calabrese tramandata nel tempo

Condividi

Le crispelle, in Calabria, vengono preparate in occasione dell’Immacolata – ossia l’8 dicembre – e anche per il cenone di Natale e di Capodanno. Non ci sono festività nel mese di dicembre che non prevedano queste piccole frittelle di pasta lievitata da portare in tavola calde e fragranti, da mangiare come antipasto o a fine cena nelle varianti con ricotta, alici o zucchero.

Origini incerte, ma sapore indimenticabile

Le origini delle crispelle - che siano con o senza alici, salate o ricoperte di zucchero bianco, negli anni addirittura sono state sperimentate le varianti con la ‘nduja, la ricotta, i pomodori secchi e il cioccolato - sono incerte, si confondono nella storia. Alcuni attribuiscono la ricetta originale ai francesi, altri ai latini, addirittura ci sono riferimenti all’antica Grecia. Quel che è certa è la velocità con cui spariranno dalla tavola per essere divorate l’una dopo l’altra!

 

LO SAPEVI CHE?

I reggini, le vigilie di Natale e Capodanno, spesso pranzano solo con le crespelle di alici e zucchero, poiché la sera li attenderà un cenone abbondante alla calabrese!

 

I segreti per un’ottima riuscita

Le crispelle sono composte da ingredienti semplici, eppure pretendono tre regole fondamentali per la loro ottima riuscita: è necessario preparare l’impasto la sera e lasciarlo riposare tutta la notte; va lavorato inoltre con energia e velocità, battendo la pasta contro i lati del recipiente fino a quando non si staccherà da sola dai bordi; appena la crispella immersa nell’olio di frittura inizierà a indorarsi va tolta, senza rischiare che si bruci. Si consiglia di mangiarle calde e croccanti, scegliete voi se accompagnarle con salumi, formaggi o un ottimo vino!

 

 

La tua opinione conta

Non ci sono commenti. Pubblica tu il primo.