La trippa sale in cattedra

La regina della cucina povera

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La trippa, un piatto della tradizione che ha il profumo della cucina dei nonni, a Reggio Calabria va onorata. Le ricette sono molteplici, ma il fil rouge che le unisce tutte passa dal pomodoro calabrese coltivato sotto il sole, dalla cottura lenta lenta, che serve ad  insaporirla e dall’immancabile peperoncino.  Si può cucinare, ma vale anche assaggiarla preparata dai migliori cuochi della tradizione, abbinandola ad un profumato vino rosso locale.

Una rinomata specialità

La ricetta dello trippa viene dall’antica tradizione contadina per regalare profumi e sapori che pensavate sopiti. Se volete cimentarvi in cucina: tagliate la trippa a striscioline, fatela appassire in un tegame con olio d’oliva e fatela sfumare con del vino bianco fino a che evapori. Inserite un trito di sedano, cipolla, carota e prezzemolo facendoli soffriggere per aggiungere i pomodori pelati. Salate e lasciate cuocere a fuoco lento fino a quando il sugo si sarà ristretto e la trippa cotta. Una volta spento il fuoco, fatela riposare per qualche minuto aggiungendo il peperoncino ed una generosa spolverata di formaggio pecorino.

Se non volete cimentarvi in cucina: scegliete uno dei tanti ristoranti che preveda nel menù la squisita pietanza per assaggiarla già bella e pronta. Fatevi consigliare eventualmente un vino rosso locale e godetevi questa specialità reggina.

LO SAPEVI CHE?

A Reggio Calabria c’è un detto: “A trippa è di peddicchia, cchiù mangi e cchiù stendicchia”.

(La pancia è di pelle, più si mangia e più si allarga)

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