Polistena, nel cuore della Piana

Città di storia, arte e cultura

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Polistena, cittadina della Piana di Gioia Tauro, situata tra le antiche colonie magnogreche di Locri e di Medma, deve il suo nome a due possibili interpretazioni etimologiche, entrambe di derivazione greca: "città forte" per le sue fortificazioni e "molto stretta" per la sua collocazione geografica.

Polistena

La storia

Il sito dell'antica Polistena sorgeva proprio su una striscia di terra, stretta e lunga, posta fra il torrente Jerapotamo e il fiume Vacale. In epoca greca fu una stazione di passaggio per i Locresi che dal mar Jonio dovevano raggiungere Medma (Rosarno) colonia da loro fondata sulla costa tirrenica. Anche l'età romana, poi, è attestata dalle importanti testimonianze affiorate nella contrada Villa, molto vicina all'abitato. Di particolare interesse le testimonianze di epoca bizantina quando Polistena accolse decine di monaci Basiliani che si stanziarono in romitori introducendo i culti di S.Marina e della Madonna dell'Itria. Quest'ultimo è legato alla persecuzione iconoclasta e l'icona della Madonna, trasportata dai monaci provenienti dall’Oriente e oggi conservata nella Chiesa della SS.Trinità. Sotto la dominazione spagnola Polistena venne ceduta come feudo ai Milano d’Aragona. In questo periodo furono costruiti diversi conventi, edificate nuove chiese e palazzi nobiliari. Inoltre, era presente in città una Zecca che emise nel 1732 e nel 1753 delle proprie monete.

 

Una passeggiata a Polistena

Una passeggiata nel centro storico di Polistena, gustando un buon caffè o un dolce tipico, è già un’esperienza che vi lascerà soddisfatti. Alcune taverne, nel centro storico, offrono pietanze tipiche del luogo come lo stocco, l’antipasto calabro e primi piatti come la stroncatura. Tuttavia, il borgo si vive a pieno solo visitando il suo patrimonio storico-culturale. Di questo fanno parte diversi monumenti, disseminati tra le viuzze del centro, il museo civico di Polistena e soprattutto le numerose chiese presenti nel borgo.

Chiesa Matrice. Ricostruita nella parte alta della cittadina, si presenta oggi nella sua imponente forma trinavata al cui interno si conserva la vigorosa Pala della Deposizione opera cinquecentesca, in marmo, di inestimabile valore artistico, proveniente dall'antica Chiesa Madre. La Pala, di scuola michelangiolesca, è un autentico capolavoro di cui la Calabria va orgogliosa.

Chiesa della SS. Trinità. Sorta sopra la preesistente chiesa di S. Anna, fu aggregata per volere del pontefice del tempo, alla Basilica Lateranense di Roma nel 1541. È un edificio con facciata a due piani con due ordini di colonne granitiche, con portale litico e cupola rivestita di piastrelle maiolicate policrome. Al suo interno da segnalare una icona di piccole dimensioni risalente al XVI secolo ed una imponente statua lignea del 1797 opera dello scultore Vincenzo Scrivo, raffiguranti la Madonna dell'Itria antico culto bizantino proveniente dall’Oriente cristiano.

Chiesa SS. Rosario. È un monumentale edificio sorto a metà Ottocento, unico in Calabria. Presenta tre navate, con buona alternanza e sovrapposizione degli stili barocco e neoclassico caratterizzato da stucchi ed altorilievi neoclassici.

Chiesa dell’Immacolata. Già dei Minori Osservanti, ha un esterno sobrio con strutture classicheggianti ed una imponente cupola. Al suo interno conserva: un monumentale altare con marmi policromi (opera del 1771 dei napoletani Varvella e Fluoreano) su cui fanno bella mostra le statue marmoree a figura intera ed a tutto tondo di Santa Lucia (attribuita da F. Negri Arnoldi a Pietro Bernini). Tra le tante statue che ivi si conservano, spicca, particolarmente, quella lignea dell'Immacolata, opera dell 1833 del serrese Vincenzo Zaffiro.

Chiesa S. Anna. Situata su un antico sito preesistente, probabilmente una grotta eremitica basiliana, questa chiesa di piccolissime dimensioni è l'edificio più antico di Polistena, proprio perché illeso durante il terremoto del 1783. In essa furono tumulate le ceneri dei morti di detto terremoto che secondo le stime dell’epoca furono più di duemila.

Il Museo

Direttamente collegato alla Biblioteca Comunale, il Museo di Polistena conserva al suo interno importanti reperti di varie epoche, opere d'arte e una ricca sezione etnografica che dà il senso del valore dato dalla comunità alle tradizioni passate. Di particolare interesse è la documentazione storica della vecchia Polistena. Tra le opere esposte spiccano i quadri e le statue di artisti polistenesi fra i quali F. Jerace, V. Jerace, G. Renda, A. Cannata, G. Jerace, riconosciuti e apprezzati in tutto il mondo.

 

Francesco Jerace, patrimonio di Polistena

Polistena ha dato i natali a diversi scultori di fama nazionale. I Morani, le cui opere abbelliscono diverse Chiese della città, Giuseppe Renda che si formò nella loro bottega e operò principalmente a Napoli, ma tra tutti i figli di Polistena, da ricordare v’è sicuramente l’artista Francesco Jerace, autore di numerosi monumenti e sculture a Reggio Calabria, tra cui il "Monumento ai caduti di tutte le guerre", il "pulpito marmoreo con le palme" e le sculture di San Paolo e Santo Stefano di Nicea presso sulla scalinata della Cattedrale, il Monumento a Giuseppe De Nava, nell’omonima piazza, e ancora il busto di Nosside di Locri, conservato nella Pinacoteca Civica.

L’artista polistenese, inoltre, scolpì per il Duomo di Napoli due bassorilievi raffiguranti rispettivamente il Martirio di San Gennaro e il Miracolo delle Reliquie durante un'eruzione del Vesuvio. Presso il Palazzo Reale di Napoli, poi, è possibile ammirare la statua di Vittorio Emanuele II di Savoia, effigiata per l’Unità d’Italia. Jerace, scultore prolifico, si espresse maggiormente nell'arte sacra, ma iniziò all’apice della sua carriera anche a creare monumenti di arte funebre di carattere civile, come la scultura presente al Vittoriano di Roma, intitolata: L'azione.

38.408150724502,16.077598574921
Dove
Polistena

Polistena, 89024
RC

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